Ferrara – Visita guidata alla Casa Romei

Casa Romei (Museo Statale)
Sito ufficiale: http://www.polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it/musei/museodicasaromei

Apertura e possibilità di visita guidata alla Casa Romei 2023
Orario: domenica, lunedì, martedì, mercoledì 8.30 – 14. Giovedì, venerdì, sabato 14 – 19.30
Durata circa 1.5 ora
Costo 120€ (1-4 partecipanti). Per gruppi più grandi chiedere preventivo personalizzato.
Ingresso 5€ / 2€ / MyFeCard / gratuito – Solo Sale Sibille e Profeti e Giardino delle Sibille €1 – intero con mostra €7
Prenotazione obbligatoria cell. 339 8743857info@elisabettagulino.it

 

Casa Romei FerraraCasa Romei
Casa Romei è un raro esempio di architettura di transizione dal XV al XVI secolo, è l’unico edificio che rappresenta con larga attendibilità un’abitazione signorile ferrarese alla metà del Quattrocento. Alcune caratteristiche analoghe si riscontrano anche nei coevi Palazzo Pendaglia (1434), Palazzo Contrari e nel chiostro della Certosa (1452-1461).

Casa Romei fu proprietà prima del mercante e fattore estense Giovanni Romei, poi degli Estensi, poi ancora delle vicine monache Clarisse e oggi dello Stato italiano.
Al suo interni presenta affreschi originari e da altri luoghi della città ed ospita reperti degli scavi archeologici nel convento di S. Antonio in Polesine; elementi decorativi in terracotta e in marmo di edifici medievali e rinascimentali.

Casa Romei  – La storia
Il progetto della domus magna di Giovanni Romei ebbe avvio nel 1442 ca. con l’acquisto di un’area già edificata e derivandolo attraverso una serie di demolizioni e successive ricostruzioni di tre case distinte. Alla morte di Giovanni Romei nel 1483 la casa rimase in eredità alle clarisse del confinante convento del Corpus Domini e la servitù d’uso di metà della casa alla moglie e ai figli. Nel 1491 Eleonora d’Aragona liberò il fabbricato dal vincolo, lo donò alle monache e riscattò l’erede Borso Romei. La casa fu poi usata come foresteria fino all’Ottocento. Nel 1550 il cardinale Ippolito II d’Este (1509-1572), frequentatore assiduo del convento del Corpus Domini, promosse una serie di interventi per abbellire alcuni ambienti del piano nobile e aggiornarli stilisticamente. Nel 1810 il convento venne soppresso e l’intero complesso divenne proprietà statale. Nel 1866, con la soppressione degli ordini religiosi, l’edificio divenne proprietà dello Stato, mentre il convento passò al demanio del Comune. Nel 1872 vi alloggiarono famiglie profughe per le alluvioni del Reno. Nel 1895 il Comune di Ferrara propose la demolizione dell’edificio che versava in condizioni precarie. Intervenne lo Stato acquistandolo. Nel 1897 l’edificio fu sotto il Ministero della Pubblica Istruzione. Fra il 1910 e il 1920 furono promossi lavori di restauro. Nel 1936-37 si ebber nuovi restauri relativi alla facciata. Infine, nel 1952, fu istituito il Museo di Casa Romei che, un anno dopo, si arricchì di raccolte di affreschi staccati perlopiù da edifici religiosi soppressi o oggi non più esistenti. Dal 1955 Casa Romei è organizzata come Museo. Nel 1975 fu avviato un programma di recupero completo del monumento conclusosi recentemente.

Casa Romei – Il committente Giovanni Romei (Ferrara 1402 – Ferrara 3 ottobre 1483)
Giovanni Romei, figlio di Pietro, nacque in un’agiata famiglia di mercanti ferraresi. Orfano molto giovane, fu allevato dallo zio Marco e dal notaio Matteo Mercante. Gabelliere, abile uomo d’affari e possidente, con l’aiuto dello zio e del notaio, grazie anche al matrimonio con Lavinia Baroni figlia di un uomo di fiducia di Nicolò III d’Este (1383-1441) si inserì presto nell’ambiente di corte dei signori Estensi.

Trascorse i primi 25 anni della sua vita nella contrada di S. Romano e successivamente in contrade vicine. Con il commercio del grano, della canapa e delle mercerie fece prosperare il patrimonio ereditato dal padre. Raggiunse una ragguardevole posizione economica, che gli consentì di acquistare importanti terreni nelle campagne a nord ovest di Ferrara (Cassana, Bariano, Mizzana) e oltre il Po (Melara).

Nel 1430 ca. si fece costruire a Bergantino una straordinaria delizia, dove era solito trascorrere i mesi estivi. Nel 1442 ca. avviò il progetto per la sua domus magna nel cuore del più recente ampliamento della città voluto da Nicolò II d’Este (1338-1388). Nel 1458 fu nominato fattore generale dal marchese Borso d’Este (1413-1471); posizione professionale che gli consentì di ottenere numerosi privilegi ed esenzioni da imposte. Papa Pio II lo creò conte di Bergantino e del Sacro Palazzo Lateranense. Nel 1468 Romei sposò in seconda nozze Polissena d’Este, figlia naturale di Meliaduse d’Este. Nel 1474 il duca Ercole I d’Este lo volle padrino per il battesimo della primogenita Isabella (1474-1539). Negli anni Romei fece riconoscere i figli naturali Lucrezia e Borso. Nel 1483, alla sua morte, lasciò in eredità alla monache del confinante convento del Corpus Domini una casa “cum curtibus, ortis…” con servitù d’uso di metà della casa alla moglie e ai figli, nonché un cospicuo patrimonio in denaro.

Casa Romei – Bibliografia (opere selezionate)
Bentini Jadranka cur., in La Pinacoteca Nazionale di Ferrara. Catalogo generale, Bologna, Nuova Alfa Editoriale, 1992
Cazzola Claudio, “Mele (e fanciulle) mal sorvegliate. Fortuna ferrarese di un verso ovidiano” in Ferrara. Voci di una città, n. 23, dicembre 2005
Di Francesco Carla – Fabbri Rita – Bevilacqua Fabio, “Solaio di travi composte e tavolato diagonale, Casa Romei, via Savonarola 30” in Atlante dell’architettura ferrarese. Elementi costruttivi tradizionali, pp. 26-31, Ferrara, Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, 2006
Di Francesco Carla – Fabbri Rita – Bevilacqua Fabio, “Solaio-soffitto a cassettoni a orditura semplice. Casa Romei, via Savonarola 30” in Atlante dell’architettura ferrarese. Elementi costruttivi tradizionali, pp. 32-25, Ferrara, Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, 2006
Di Francesco Carla, “Le Sibille di Casa Romei” in Ferrara. Voci di una città, n. 8, pp. 8-16, giugno 1998
Di Francesco Carla, cur., Le Sibille di Casa Romei. Storia e restauro, Ravenna, Longo, 1998
Ferrari Virgilio, La Ceramica graffita ferrarese nei secoli XV-XVI, Ferrara, Belriguardo, 1990
Folin Marco, “Le matrici istituzionali” in Rinascimento estense. Politica, cultura, istituzioni di un antico Stato italiano, pp. 121-213, Roma-Bari, Laterza, 2004
Gentilini Giancarlo – Scardino Lucio, Crocevia estense. Contributi per la storia della Scultura a Ferrara nel XV secolo, Ferrara, Liberty house, 2007
Giovannini Claudio, Alla ricerca delle 103 chiese, monasteri, oratori esistenti in Ferrara nell’anno 1782, Ferrara, Cartografica, 2005
Guarnieri Chiara, cur., S. Antonio in Polesine. Archeologia e storia di un monastero estense, Borgo San Lorenzo, All’Insegna del Giglio, 2006
Lamborghini Giovanni, “Caserma o convento. Breve storia della chiesa di San Guglielmo e dei suoi affreschi” in Ferrara. Voci di una città, n. 31, pp. 56-62, dic. 2009
Muscolino Cetty, Casa Romei una dimora rinascimentale a Ferrara, Bologna, University Press, 1989
Padovani Giorgio, “Pietrobono Brasavola” in Architetti ferraresi, pp. 19-24, Rovigo, S.T.E.R., 1952
Pasini Frassoni Ferruccio, Dizionario storico-araldico dell’antico ducato di Ferrara, ristampa anastatica dell’edizione di Roma 1914, Arnaldo Forni, 1997
Ragghianti, Carlo L., Pittura tra Giotto e Pisanello. Trecento e primo Quattrocento. Civiltà artistica a Ferrara, 2, Ferrara, Gabriele Corbo, 1987
Sambin De Norcen Maria Teresa, Il cortigiano architetto. Edilizia, politica, umanesimo nel Quattrocento ferrarese, Venezia, Marsilio, 2012
Varese Ranieri, “4. Gli affreschi di S. Antonio in Polesine” in Storia di Ferrara, Volume V. Il Basso Medioevo XII-XIV, Vasina Augusto (coord. scientifico), pp.423-440 e 477-501, Ferrara, Gabriele Corbo, 1987
Varese Ranieri, Trecento ferrarese, Milano, Silvana, 1976

 

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